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Esiste un potere infinito dentro ciascuno di noi, una creatività illimitata che si esprime durante il sonno, quando la mente razionale si placa spontaneamente. Inoltre, nella pelle del corpo c’è una vera e propria mappa geografica che, grazie alla Dermoriflessologia, può aprirci le porte alla comprensione di noi stessi, delle “cicatrici emozionali” che ci portiamo all’interno e, soprattutto, ci può aiutare a superare traumi fisici e psichici. Disponibile in libreria oppure chiedere informazioni all'Associazione Vega: info@vega2000.it, 3357065167 |
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Senza nulla togliere a una sana, oltre che indispensabile, attività lavorativa, a noi sembra fondamentale imparare a dosare in maniera equilibrata il lavoro fisico e la cura dell’anima, il sonno e la veglia, la realtà fenomenica e quella animica e spirituale. La vita è una speciale alternanza ritmica tra lo stato cosciente di veglia e quello di sonno e di sogno. Il giusto equilibrio tra le due condizioni consente di preservare il benessere psico-fisico. D'altronde la vita prosegue dallo stato di veglia anche nel sonno e nei sogni, l’esistenza non si interrompe soltanto perché dormiamo. Pertanto trascurare, o peggio ignorare, quest’ultima condizione sarebbe come non tener conto di una grande porzione di vita terrena. Tutti conosciamo l’importanza di una buona dormita, ne abbiamo sperimentato gli effetti positivi risvegliandoci riposati e pronti per affrontare le sfide e cogliere le occasioni che la nuova giornata ha in serbo per noi, così come chiunque, crediamo, ha provato a svegliarsi stanco e “stonato” dopo una brutta nottata. Accettiamo, perciò, il sonno come un fattore fondamentale per l’organismo. E sognare? Il sogno è un’esistenza parallela, ricca e interessante quanto quella che conduciamo da svegli. Sarebbe un vero peccato non vivere anche quella! Quando nasciamo siamo piccoli esploratori del grande pianeta che è la Terra e l’esplorazione del mondo comporta certamente lo studio del manifesto, ma non si esaurisce lì, c’è molto da scoprire dentro di noi e sotto l’apparenza delle cose… I sogni rappresentano un continente da scoprire, dove incontrare figure interessanti con le quali instaurare un’autentica amicizia, dove approfondire la conoscenza che abbiamo di noi, dei nostri desideri, bisogni, speranze, preoccupazioni e aspirazioni. In questa magica terra vive un personaggio misterioso, di vasta sapienza e persino simpatico, che possiamo chiamare Maestro Interiore. In questo luogo, lui può esprimersi liberamente, dando voce alla parte di noi che di solito viene messa a tacere a vantaggio delle occupazioni concrete della vita ordinaria. Perché non andare a fare la sua conoscenza? Lungo la strada… molti Maestri Un bel giorno, risalente a oltre una dozzina di anni fa, abbiamo fatto la conoscenza di un singolare personaggio che, con le sue scoperte, ci ha spalancato le porte su nuove possibilità inerenti il campo onirico. Stiamo parlando di Giuseppe Calligaris, neurologo specializzato in psichiatria, che operò nella prima metà del 1900 e che, a onor del vero, sarebbe più opportuno chiamare medico dell’anima. Calligaris, mentre svolgeva in ambito medico-neurologico alcune innovative ricerche sulla riflessologia cutanea, si imbatté in una fitta rete di corrispondenze psico-somatiche riflesse sulla pelle alle quali si associava anche una particolare attività onirica. In sintesi possiamo riassumere le sue prime scoperte nella stesura di una mappa cutanea che individua le correlazioni esistenti tra il funzionamento di un organo e il manifestarsi di un determinato stato d’animo. Questa relazione si riflette anche nei soggetti onirici; così, per esempio, avremo che un atteggiamento psichico rabbioso o violento si ripercuote sull’attività del fegato (e viceversa) e di notte genera uno scenario onirico agitato e aggressivo. Oppure, la tendenza a sentimenti di tristezza e depressione agisce sul funzionamento della milza (e viceversa) e nel sonno provoca episodi intrisi di dolore. Entrare in contatto con la mente geniale del nostro illustre connazionale è stata un’esperienza a dir poco stupefacente, sia per le meraviglie che ha reso visibili ai nostri occhi, sia per le enormi potenzialità che i suoi studi lasciavano ancora aperte. Ci siamo addentrati in ricerche di ampio respiro scoprendo, per esempio, che la mappa delle corrispondenze psicosomatiche da lui tracciata permetteva non soltanto l’individuazione di un problema emotivo o di un disturbo fisico, come era chiaramente espresso negli scritti dello stesso Calligaris, ma anche la possibilità di operare un vero e proprio riequilibrio energetico. Con meraviglia sempre nuova abbiamo imparato che tramite una semplice e delicata stimolazione cutanea è possibile attivare un’infinità di riflessi fisici e psichici, è possibile accedere al patrimonio mnemonico individuale, è possibile polarizzare l’attività onirica e persino risvegliare facoltà superiori residenti in ogni individuo a uno stadio più o meno latente. Il ventaglio di scelte era pressoché infinito, ma noi inizialmente siamo stati catturati da un’intuizione che è nata prepotente in risposta alle prime scoperte di Calligaris: se le corrispondenze psicosomatiche si riflettevano sulla pelle e se la pelle stessa era in grado di segnalare eventuali scompensi, non era forse possibile utilizzare proprio il tessuto cutaneo per generare risposte di auto-riequilibrio e di auto-guarigione in una persona che non stesse bene? Di fronte alla conferma che ciò era fattibile, abbiamo preferito concentrarci sulla preziosa occasione di promuovere il riequilibrio energetico individuale e agevolare i processi di auto-guarigione insiti in ogni uomo e ogni donna, piuttosto che lasciarci subito incantare delle facoltà superiori. Non è che abbiamo proprio ignorato i prodigiosi risultati documentati da Calligaris in merito alla radioestesia, alla chiaroveggenza, ai viaggi astrali (compiuti, tra l’altro, anche su altri Pianeti), eccetera. Semplicemente, nel complesso del lavoro che abbiamo svolto e che continuiamo tutt’ora a portare avanti, durante i primi anni ha assunto un carattere predominante l’aspetto collegato al benessere umano che si fonda sull’equilibrio fisico e su quello psichico/animico e spirituale. D’altra parte ci è sempre sembrato poco saggio pensare di risvegliare o incrementare i poteri psichici prima di essere sicuri di poter fare affidamento su uno stato di equilibrio mentale e psichico sufficientemente solido. Crediamo che questa sia una regola universalmente valida: occorre raggiungere uno sviluppo umano armonico prima di passare alla sfera “super-umana”. Almeno se si desidera spiccare voli arditi nella dimensione spirituale senza correre il rischio di perdercisi dentro… Nasce il Metodo Calligaris Alle informazioni tramandateci da Calligaris, grazie alla sua monumentale opera editoriale, abbiamo sempre affiancato le nostre personali conoscenze ed esperienze, ciò nondimeno abbiamo deciso di chiamare le metodologie elaborate “Metodo Calligaris” (messo a punto nel 1999), proprio in onore all’uomo e geniale scienziato che le ha ispirate e rese possibili. Nel 2006 vede la luce un primo libro, L’Anima svelata, in cui vengono illustrate le corrispondenze psicosomatiche, il modo per individuare eventuali squilibri e la tecnica riflessologica per promuovere l’auto-riequilibrio. Nel 2007 è stato pubblicato La quinta via, un testo che promuove lo sviluppo armonico individuale per vivere con maggiore consapevolezza e per intraprendere la strada che porta al risveglio delle facoltà superiori. Ci siamo in seguito dedicati alla stesura di Felicità, il Tesoro nascosto (edito nel 2009) per dimostrare che la felicità è un dovere e un diritto di ciascun essere umano, nonché un traguardo raggiungibile e uno stile di vita veramente praticabile. La felicità si può conseguire attraverso la conoscenza e la pratica di alcuni accorgimenti in sintonia con le leggi universali e può essere ulteriormente promossa affiancando alcune semplici tecniche di Dermoriflessologia©. In ultimo abbiamo deciso di documentare e rendere accessibile una meravigliosa frontiera della riflessologia cutanea che consente di entrare in contatto con le memorie autobiografiche archiviate per ordine cronologico e rese rintracciabili sulla pelle da un’accurata mappa di punti riflessi, chiamati Placche cutanee delle Età. Questa speciale crono-riflessologia, battezzata Riflessologia della Memoria, unita a efficaci atti psichici (procedura che abbiamo chiamato Dinamica del Ricordo), permette di intraprendere una profonda elaborazione della propria storia personale, familiare, karmica e interpersonale. Nato ufficialmente nel 2005, questo mix esplosivo rappresenta una straordinaria e innovativa tecnica per accedere all’inconscio e recuperare ricordi appartenenti al vissuto individuale, all’albero genealogico e alla personale storia animica. Attraverso la regressione in stato di veglia (anche se sovente lo stato di coscienza risulta leggermente alterato) e grazie alla polarizzazione onirica, è possibile rivivere e promuovere la “liberazione” di eventi non risolti o non compresi appieno che conservano ancora il loro carattere doloroso e limitano, di conseguenza, la libera espressione del proprio potenziale. Dopo la pubblicazione di Riflessologia della Memoria (Edizioni Il Punto d’Incontro, 2009) ci siamo resi conto che non era più possibile rimandare ulteriormente la stesura di un libro dedicato ai sogni, nostra antica passione e arte che non abbiamo mai trascurato di praticare e indagare. La Dermoriflessologia dei Sogni Perché non era più possibile rimandare la stesura di un libro sui sogni? Fondamentalmente per tre ragioni: in primo luogo per il singolare patrimonio di esperienza che abbiamo acquisito e che ci sembrava giusto condividere; secondo perché il sogno si rivela sempre un elemento fondamentale in tutte le occasioni in cui si praticano le tecniche di Dermoriflessologia. La stimolazione cutanea, infatti, amplifica il lavoro onirico e ne intensifica il ricordo al risveglio, ciò comporta la necessità di prestare attenzione al contenuto dei sogni e impararne una forma di interpretazione chiarificatrice. Il terzo motivo è che la stimolazione cutanea che pratichiamo funge da potente polarizzatore dell’attività onirica, ciò significa che in base all’area della pelle sollecitata e al conseguente sentimento, facoltà, evento o problema che viene risvegliato durante lo stato di veglia, l’inconscio prosegue il suo operato durante lo stato di sonno promuovendo positive soluzioni. Si può facilmente intuire, come logica conseguenza, l’instaurarsi di un dialogo diretto con la componente animico-spirituale: di giorno si pongono specifiche domande (tramite la stimolazione cutanea) e si attende che, al mattino, l’anima torni con materiale sufficiente a dipanare la matassa. Ora che abbiamo spiegato le motivazioni che ci hanno spinti a intraprendere questo lavoro, lasciate che esponiamo brevemente quali intenti ci prefiggiamo di raggiungere. Obbiettivi del libro Questo testo vuole essere in primo luogo un incentivo al riconoscimento dell’importanza del sognare come impareggiabile fonte di dialogo tra le diverse parti costituenti dell’uomo. Secondariamente desideriamo fornire alcune basilari linee guida per orientarsi nel labirinto onirico e imparare a decifrare in maniera soggettiva le tematiche psichiche che affiorano nei sogni. E infine è nostro scopo far conoscere alcune zone cutanee che, unite all’uso di specifiche tecniche, si rivelano atte a potenziare l’attività onirica, a polarizzarne l’operato e ad agevolare il ricordo dei sogni al risveglio. Perché ancora sull’interpretazione dei sogni? Crediamo sia necessario porre un attimo l’attenzione sul “come” e sul “perché” verrà affrontato il discorso dell’interpretazione dei sogni in questo testo. Inizialmente il libro doveva “limitarsi” a essere un invito a utilizzare l’arte di sognare e far conoscere la Dermoriflessologia dei Sogni. Ma un numero considerevole di amici ci fece notare che la maggior parte dei testi in commercio è strutturata in maniera simile a un glossario che fornisce, voce per voce, un’interpretazione simbolica degli elementi che possono comparire in sogno, e che una simile struttura si realizza, per necessità, a discapito di una decifrazione soggettiva del contesto onirico. Altre persone, conosciute nel corso di conferenze, convegni e seminari, fecero presente lo stesso problema, chiedendoci di suggerir loro un testo che aiutasse nel processo di individuazione di un codice personale dei sogni, in maniera coerente con quanto da noi proposto. Di fronte a una richiesta così chiara e diretta ci siamo accorti che di non essere in grado di consigliare la lettura di un unico libro. Bensì, avremmo dovuto proporre una lunga lista di testi sperando che anche gli altri scorgessero i collegamenti che erano apparsi a noi nel corso di molti anni di studio e sperimentazioni. In altre parole ci siamo resi conto che la nostra interpretazione di un linguaggio soggettivo dei sogni si era “autogenerata”, in parte in maniera intuitiva, grazie anche all’esperienza diretta, in parte utilizzando e integrando informazioni di natura e origine piuttosto differenti, quali concezioni steineriane, psicoanalitiche (Freud e Jung), sciamaniche e altre. Insomma, è nato così lo stimolo per arricchire il libro con una parte di interpretazione dei contenuti e dei simbolismi onirici in chiave squisitamente soggettiva. Ciò non toglie che un buon libro/dizionario sulle singole corrispondenze simboliche presenti nei sogni possa senz’altro rivelarsi un utile supporto, ma ciò che abbiamo compreso è che le maggiori difficoltà che incontra il novello studioso sono inerenti l’interpretazione dello svolgimento del sogno in relazione alla propria vita. Spieghiamoci meglio con un esempio: poniamo di sognare di percorrere una scala per scendere in cantina. Possiamo trovare la simbologia di scala, la corrispondenza del significato di scendere e quella di cantina. La scala pone un collegamento tra la parte alta e quella bassa dell’individuo, tra le sue aspirazioni e l’evoluzione da un lato e il suo inconscio e i timori nascosti dall’altro. Percorrerla in senso discendente ci lascia supporre che la persona stia cercando dentro di sé, nell’inconscio, delle risposte, oppure che, al posto di proseguire la propria evoluzione, si stia ripiegando su se stessa, sulle proprie paure. La cantina rappresenta, similmente alla realtà, un’area profonda della psiche dove vengono riposte cose di uso non quotidiano, quindi una zona dell’inconscio nella quale vengono parcheggiate situazioni non ancora comprese e risolte. Ora, nonostante abbiamo tracciato delle generiche corrispondenze tra il fatto onirico e una possibile spiegazione, siamo impossibilitati a spingerci oltre perché privi delle personali associazioni con i tre elementi presi in esame (la scala, scendere e la cantina). Per ogni singola persona, infatti, ciascun elemento del sogno assumerà una valenza particolare, sulla base delle proprie esperienze passate, della situazione presente e delle aspettative future. Inoltre ci manca ancora di comprendere le sfumature interpretative (stiamo scendendo per indagare e risolvere le nostre paure oppure stiamo rinunciando, ripiegandoci su noi stessi?) e il settore della vita al quale il sogno fa riferimento (stiamo rinunciando a un amore o a una responsabilità lavorativa?). Questa è, in buona sostanza, la ragione per cui un dizionario sulla simbologia onirica difficilmente si rivelerà sufficiente per interpretare i vostri sogni. E’ necessario apprendere alcune linee guida da seguire e poi occorre investire tempo ed energie in prima persona per scovare le associazioni e i significati che ci sono propri. Eh sì, il tempo… la merce forse più rara e preziosa nella nostra epoca! D’altra parte, anche il tesoro che potremo trovare è di inestimabile valore! E non soltanto la mancanza di tempo… rema contro anche la pigrizia… Certamente è più semplice e immediato aprire un libro alle voci “cantina”, “scala”, “scendere” per leggere l’interpretazione che il volenteroso autore gli ha assegnato, piuttosto che mettere all’opera le proprie doti investigative! In parte, forse, tale atteggiamento è comprensibile, perché per superare l’umana pigrizia servono valide motivazioni. Ecco la ragione che rende indispensabile riconoscere il grande valore dei sogni: soltanto questa consapevolezza potrà fungere da iniziale spinta promotrice per dedicare tempo e impegno all’interpretazione dei sogni. Dopo ci che servirà entrare in possesso di qualche valido procedimento d’analisi e di alcune basilari chiavi interpretative. Infine, diventerà ancora più affascinante lavorare a queste indagini quando si avranno a disposizione le tecniche adeguate per poter focalizzare l’attenzione onirica, così da sapere a priori su quale argomento verterà la tematica del sogno. |
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